VOTA NO!
Pubblicato da Arci Bassa Val di Cecina il
Votare NO al Referendum per dare più potere ai cittadini
CITTADINI, VOLETE PIÙ POTERE O MENO POTERE? VOLETE CONTARE DI PIÙ O DI MENO? VOLETE CHE I PARLAMENTARI LAVORINO PER VOI O PER LE LOBBY AFFARISTICHE DI POTERE?
Queste sono le vere e uniche domande da porsi davanti alla scheda del Referendum costituzionale del 20-21 settembre.
La risposta è NO al referendum per la riduzione del numero dei parlamentari, per 4 motivi fondamentali:
- Risparmiare una tazzina di caffè al giorno è un finto risparmio, dire che si taglia i parlamentari per risparmiare è prendere in giro gli italiani e non risolve i problemi del paese.
- Ridurre i parlamentari serve solo a ridurre il potere, la incisività e la rappresentanza dei cittadini e dei territori in parlamento, che invece è proprio il luogo indicato dalla Costituzione per dare voce a tutti, e a tutti i problemi di tutti i territori.
- i parlamentari saranno ancor più schiavi delle lobby e dei potentati economici.
- Nessuna riforma seria e utile della Nostra Costituzione può partire dal singolo isolato taglio dei parlamentari.
Arci invita e indica di votare NO perché il risparmio di una tazzina di caffè al giorno, non risolve alcun problema dell’Italia. Non si risparmiano risorse tagliando la rappresentanza dei cittadini in parlamento, si risparmia risorse con una vera lotta all’evasione fiscale e alla corruzione che ci portano via oltre 200 miliardi di euro all’anno, (5 finanziarie!) di cui nessuna forza politica parla.
Ridurre il numero dei parlamentari vuol dire diminuire la capacità del parlamentare di poter rappresentare territori elettorali più ampi e tutti i loro problemi, e curare bene gli interessi dei cittadini. Se riduco i postini, allargo il territorio da girare per quelli che restano e la posta non arriva più, perché il postino non riesce a completare il giro. Cosi succederà alla voce e ai problemi dei cittadini e dei territori, che arriveranno molto più deboli in parlamento, o non ci arriveranno per niente.
Ridurre i parlamentari vuol dire ampliare la ricattabilità dei deputati e senatori che per esser eletti avranno bisogno di più voti su territori elettorali più ampi e si rivolgeranno alle lobby e ai centri di potere per averli in blocco. Questo porterà a meno democrazia, meno partecipazione, deputati e senatori più legati e ricattati dalle lobby affaristiche e che faranno più gli interessi dei potentati economici e meno gli interessi di tutti i cittadini e del territorio. Non sarà più il cittadino a scegliere ed eleggere il proprio rappresentante, bensì queste lobby di potere a decidere chi candidare ed eleggere, perché saranno le uniche a garantire i blocchi di voti utili per portarli in parlamento.
Ridurre il numero dei parlamentari vuol dire ridurre la democrazia, la pluralità, la partecipazione dei cittadini, tutto il contrario di ciò che prevede la Nostra costituzione quando dice “la sovranità appartiene al popolo”. Ridurre il numero dei parlamentari non costituisce nessuna riforma reale, seria, organica, della costituzione. Ridurre i parlamentari non porta vantaggi ai cittadini, porta verso il modello americano delle lobby e delle multinazionali che finanziano e eleggono il “Loro” presidente, che deve eseguire i “loro ordini” nei 4 anni di mandato per “ringraziamento” verso chi lo ha eletto. È un modello di politica contrario alla Nostra costituzione che si basa sulla possibilità di essere eletti di tutti i cittadini, anche i più squattrinati e meno abbienti e che prevede la partecipazione diretta dei cittadini, tramite il parlamento, alle decisioni e alla formazione delle leggi. L’obbiettivo è quello di rappresentare tutte le classi sociali e le voci, anche quelle meno ricche e meno numerose, perché tutti i cittadini, possano esser rappresentati. Ridurre i parlamentari permette solo a chi è ricco o può esser finanziato dall’alto di raccogliere voti su un territorio più ampio ed esser eletto in parlamento. Non sarà un caso che i 5 stelle, che propongono questa “riduzione” del parlamento, siano finanziati e comandati da una società finanziaria privata, la “Casaleggio e associati” che indica la sua linea politica e la fa attuare.
Se questa è la Democrazia del futuro Arci dice NO! Restiamo fedeli alla magnifica frase di G. Gaber “Democrazia è partecipazione” perché ridurre i parlamentari che ci rappresentano è limitare e ridurre la nostra possibilità di partecipare al futuro del paese.
Per questi semplici ed essenziali motivi, per rispettare l’articolo 1 della costituzione “la sovranità appartiene al popolo”, per mantenerla nelle mani del popolo e non darla alle lobby di affari poco trasparenti e chiare, il voto è NO, Arci indica chiaramente di votare e far votare NO al referendum.
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