”Il cambiamento che vogliamo” proposte femministe a 25 anni da Pechino
Dalla parte delle donne. Arci aderisce con convizione al Position Paper ‘Il cambiamento che vogliamo. Proposte femministe a 25 anni da Pechino’: una serie di proposte concrete alle istituzioni per andare oltre un sistema economico, sociale e culturale diventato insostenibile perché continua a escludere le donne, crea profonde diseguaglianze, non garantisce benessere per tutte/i.
Il documento presentato oggi è stato elaborato da un ampio gruppo di donne femministe, rappresentanti di associazioni e organizzazioni della società civile e di ONG, oltre a singole esperte, e coordinato da D.i.Re Donne in rete contro la violenza, e si concentra sulle aree critiche identificate come prioritarie dalle Nazioni Unite per rilanciare e attualizzare la Piattaforma d’azione di Pechino, adottata all’unanimità da tutti i paesi del mondo 25 anni fa, nella storica IV Conferenza mondiale delle donne.
Un tema quanto mai attuale dal momento che oggi, nel 2020, la pandemia e la crisi sociale ed economica che stiamo attraversando ha rivelato con ancora maggior evidenza lo scarto fra ciò che le donne fanno e il loro riconoscimento nello spazio pubblico.
‘Il cambiamento che vogliamo. Proposte femministe a 25 anni da Pechino’ costituisce una forte presa di posizione politica, quanto mai necessaria, frutto dell’esperienza concreta di chi da sempre lavora per il miglioramento della condizione delle donne, contro le molteplici discriminazioni di cui sono vittime, legate alla classe sociale e ai processi di impoverimento, al razzismo, alla sessualità e alle discriminazioni di genere.
Un documento per uno sviluppo inclusivo, per un lavoro dignitoso per le donne, giustamente retribuito, e misure di conciliazione. Per contrastare la povertà femminile e rivendicare protezione sociale e servizi sociali adeguati. Per adottare soluzioni coordinate contro la violenza maschile nei confronti delle donne, ancora diffusa e radicata in Italia. Per la partecipazione delle donne alla vita pubblica e ai processi decisionali. Per una società pacifica e inclusiva.
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