Dalla parte dei curdi: l’Arci lancia una raccolta fondi per i civili sfollati
Pubblicato da Arci Bassa Val di Cecina il
Dalla parte dei curdi: l’Arci lancia una raccolta fondi per i civili sfollati
L’invasione della Turchia al nord della Siria è iniziata con tutta la sua violenza, morte e distruzione. Nel Kurdistan siriano stava crescendo un progetto politico fondato sulla democrazia. Un esperimento che ha contribuito in modo decisivo alla sconfitta dell’Isis e che parla di convivenza tra diverse etnie, partecipazione, uguaglianza tra i generi, difesa dell’ambiente. Questa decisione rimette in discussione tutto con conseguenze terribili per il popolo curdo e la popolazione civile di quell’area. Ecco perché la decisione di Trump di ritirare il contingente americano dal nord-est della Siria rappresenta «una pugnalata alle spalle» a chi ha lottato in prima fila contro l’Isis. Intanto è partita la mobilitazione a sostegno dei Curdi per una cessazione immediata del conflitto. ARCI, insieme a CGIL ANPI e Legambiente, ha promosso un appello indirizzato ai vertici istituzionali italiani ed europei per chiedere azioni per un’interruzione immediata degli attacchi armati e il rispetto del diritto umanitario dei civili. Non possiamo e vogliamo lasciare sola una popolazione aggredita e invasa unilateralmente: vogliamo pensare ai bambini e alle donne, ai civili che, come accade spesso, sono le prime vittime nei conflitti. Per questo motivo abbiamo avviato una raccolta fondi sulla piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso, in collaborazione con UIKI (Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia). In attesa che le istituzioni e la diplomazia agiscano nei confronti della Turchia, la società civile non può stare ferma. La mobilitazione nelle piazze è necessaria, anche per creare un’opinione a sostegno, ma servono anche fatti concreti per una popolazione che conta già oltre diverse migliaia di sfollati. Gli aiuti serviranno per l’allestimento di campi profughi e ospedali da campo.
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Causale: “Solidarietà popolo curdo”
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